*** Roby. ***
النادي الملكي للأدب والسلام
** Roby. ***
🦋 Barbara Di Sacco ©️
*** Roby. ***
Nella prima età scolare
noi bambini, giocavamo
sui marciapiedi o nei campetti
lungo strada, tutti i pomeriggi.
Della classe 64' eravamo molti
quindi sotto il nostro palazzo
giocava un discreto gruppetto.
Marcello era un mio compagno
di scuola, un bimbo carino
dai colori chiari, occhi grigi
capelli mossi e lunghi
con il viso, pieno di lentiggini.
Era il terzo dei fratelli
il secondo era Roberto
più grande di almeno otto anni.
Corporatura robusta, biondo
un simpatico ragazzotto solare
vispo, vivace e scherzoso
anche nei confronti
della sua sindrome di Down
vissuta serenamente.
Molto protettivo nei confronti
del fratello, più piccolo e gracilino.
Voleva esser chiamato Roby
e a dire il vero, si atteggiava
come un boy americano
dato il modo di vestire
con camice colorate
jeans e scarpe da ginnastica
davvero un bel tipo.
Noi tutti mocciosi
decidemmo
meglio dire accettammo
che lui fosse il capo
il nostro angelo custode
visto che il vicinato
si era diviso in bande rivali di quartiere
maschi e femmine
tutti assieme.
Eravamo i più spavaldi
guardati a vista dall' angelo protettore.
Sotto la sua ala c' era Cristiano
poiché aveva la sorellina
con un lieve ritardo.
Al bar sotto casa
trascorreva le proprie ore
il povero Staccioli
un giovane, convinto poverino
di essere Celentano, il cantante.
Sembra che fosse impazzito
dopo la morte di suo padre.
Naturalmente noi bulletti stronzetti
ci divertivamo a farlo arrabbiare
negandogli di essere Celentano.
Una volta si alterò tanto da rincorrerci
urlando di avere un coltello.
Corremmo dietro a Roby
giù sotto nei garages.
Zitti zitti ci nascondemmo nei box
e il poveretto tornò dove si era seduto.
Il colmo è che al bar, nessuno
si era curato della cosa
presi tutti, gli ometti
dall' ammirare la signora che lo gestiva.
Di notte lei arrotondava il lunario
portandosi a letto qualcuno dei suoi
clienti balocchi.
Roby ci accompagnò nei giochi
sino alla nostra prima media.
Era più grande ed aveva comprato
una moto da strada che era la sua
nuova passione.
Avevo circa quindici anni
quando mia madre mi disse
che spingendo la moto fuori dal garage
sulla ripida salita, a Roby venne un malore
una complicazione della sua sindrome
gli aveva fermato il cuore.
Rammento che sua madre
gli regalò la tomba più grande e bella
con la scultura a lui dedicata.
Noi tutti, i suoi piccoli amici
stavolta, fummo onorati
di accompagnare, noi stessi
il nostro angelo Roby.
🦋 Barbara Di Sacco ©️ 2024
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